venerdì 1 marzo 2013

APPROFONDIMENTO: COSA UCCISE CLEOPATRA?

Ad uccidere Cleopatra fu un aspide,  ma cosa è ?
DESCRIZIONE

Lunga al massimo 94 cm, (mediamente sui 60-65 cm.), presenta testa più o meno distinta dal collo, con l'apice del muso leggermente rivolto all'insù, ed occhi di dimensione media con la PUPILLA verticale ellittica. La coda è nettamente distinta dal corpo, caratteristica tipica della vipera e che la differenzia, tra le altre cose, dagli innocui colubridi. La colorazione varia a seconda dell'individuo dal grigio chiaro al marrone-rossiccio, e concede la possibilità al rettile di mimetizzarsi con l'ambiente circostante. Anche il disegno dorsale cambia da soggetto a soggetto, con strisce a zig-zag, macchiette separate o colorazione quasi uniforme. L'aspetto generale è più tozzo che negli altri serpenti a causa delle piccole dimensioni e della coda molto corta. Il veleno viene prodotto da speciali ghiandole velenifere poste in fondo al palato e inoculato attraverso denti del veleno cavi al loro interno. Come le altre tre specie di viperidi presenti in Italia Vipera aspis è ovovivipara; nascono da 6 a 8 piccoli di 15-20 cm, che sono autosufficienti e possiedono già ghiandole velenifere. Possono raggiungere anche i vent'anni di vita.

DOVE VIVE

L'areale della specie si estende dai Pirenei alla Germania alla Sicilia. È il più comune viperide italiano. È presente in tutte le Regioni, ad eccezione della Sardegna, anche in Egitto.

VELENOSITà

 Al contrario da quanto si pensi comunemente, il morso di vipera difficilmente è letale per l'uomo adulto, sono invece molto a rischio i bambini al di sotto degli 8 anni (a causa della massa corporea limitata) e le persone con cardiopatie e malattie debilitanti. Il veleno prodotto da Vipera aspis infatti è di circa 8-20 mg, la dose letale per un uomo è di 30-40 mg. Inoltre la vipera è in grado di regolare la quantità di veleno da utilizzare e se utilizzare uno solo dei denti o entrambi in base alla dimensione della preda. La quantità di veleno inoculata nel caso di un morso dipende anche dalla profondità dello stesso e se è stato inferto attraverso indumenti più o meno spessi.

come catturare una vipera...semplice,no?!


venerdì 22 febbraio 2013

COME REAGIRE IN CASO DI MORSO CAUSATO DA VIPERA


vipera attacca la telecamera


VIPERA UCCIDE UN TOPO


SERPENTE, TOPO E...........UN GATTO


SPECIALE:LA VIPERA DEL GABON

La Bitis gabonica, conosciuta anche come «la morte vestita a festa» per la colorazione particolare della sua livrea, è la più grande vipera esistente (2 metri di lunghezza per 11 kg)
Sono state classificate due sottospecie di vipera del Gabon entrambe molto velenose:
  • Bitis gabonica gabonica diffusa in Africa orientale
  • Bitis gabonica rhinoceros vive in Africa occidentale.
Si nutre di mammiferi e uccelli; attacca soltanto se si sente minacciata. La femmina partorisce anche 50 esemplari.
La Vipera del Gabon ha i denti veleniferi più lunghi di qualsiasi altro serpente: possono raggiungere i 4,5cm.
Habitat
La vipera del Gabon si trova nelle zone forestali, meglio se dal suolo umido, dell'Africa centrale, soprattutto sulla parte occidentale. Malgrado le sue imponenti dimensioni, le complesse decorazioni che ornano la sua pelle la rendono quasi invisibile sul terreno boscoso dove vive.

Comportamento
Di indole pigra, sale lentamente sul tappeto di foglie e muschio, ricerca un po'di luce, prende il sole e trascorre molte ore a digerire le sue prede. Non mangia tutti i giorni e quando compie la muta, ossia cambia la pelle, non si alimenta affatto. È poco aggressiva ma se riesce a mordere un essere umano, iniettando il veleno direttamente in una vena o in un'arteria, è in grado di ucciderlo in soli cinque minuti.

 Nutrimento
Si nutre di piccoli roditori che caccia all'agguato. L'assalto è preceduto da un'assoluta immobilità. Quando la preda è stata individuata, i grandi denti sollevati infliggono un morso veloce come un lampo alla preda che tenta di fuggire e, barcollante, va a morire un po'più lontano. La vipera sembra non avere fretta: attende per alcuni minuti, segue la traccia del roditore tastando ripetutamente il terreno con l'estremità della lingua. Dopo ciascun movimento, le punte biforcute della lingua scompaiono nuovamente nella bocca. Il serpente palpa a lungo la vittima, ne individua la testa, la afferra tra le mascelle e comincia ad ingoiarla tutta intera. Tutto viene assimilato, peli, artigli e vibrisse compresi.